In montagna.. Doveva essere una serata come altre mille.
Stessa gente, stessa musica e locale di sempre.
Ma molta più gente quella sera. Molto più bere, molto più sudore.
Ballato per ore con amico gay: il gioco della serata e’ stato “quello sarebbe per te o per me?”.. E in molti casi la risposta era per entrambi.
E poi lui, assolutamente per me, Inglese, di colore, non troppo alto, muscoli al loro posto: come non ballare.. E ballare per me e’ come dare un anticipo di cosa potrebbe essere.
E’ sensulita’, ritmo, respiro, pelle e occhi.
Balliamo. Beviamo. Per tanto. Ma non e’ da solo.
Fumiamo? E perché no.
Ed e’ freddo fuori, meno 10, e la sigaretta in bocca libera le mani. Sotto i vestiti, la bocca che spinge, l’amico che tiene la sigaretta.. E me. Pensando di trovare resistenza. Forse speravano di dover far soccombere la ragazza italiana per bene.. Non esattamente. E la sorpresa dura poco, ma il gusto dello stupore su di loro impagabile.
Ci scopiamo in fretta, appena al riparo dal freddo, in piedi.
E poi ancora pelle fra musica e odori. Le loro mani addosso ancora per ore. Un tocco, un gesto, una carezza, una presa salda, un abbraccio, in mezzo alla gente e alla musica.
E le mie serate alla fine non sono mai serate qualsiasi.. Ma sono io.