Ho preso l’auto.
Ho fatto 300 km per andare e tornare.
Per trovare le tue labbra, farmi riempire il corpo e la mente, ingoiarti l’anima per portarla via con me.
E tornare a casa.
06 venerdì Mar 2015
Posted Uno a uno
inHo preso l’auto.
Ho fatto 300 km per andare e tornare.
Per trovare le tue labbra, farmi riempire il corpo e la mente, ingoiarti l’anima per portarla via con me.
E tornare a casa.
06 venerdì Mar 2015
Posted Uno a uno
inQuesta è una cronaca in diretta.
Sono entrata nella loro camera e lui era bendato sdraiato nel letto.
Lei ha la pelle chiara e un mare di tatuaggi, lo massaggia con il corpo aiutata dall’olio.
Lo pende in bocca. Lo accarezza.
Sono entrata nella loro camera, ho aperto il mac.. e ho iniziato a scrivere.
Non credo che nessuno dei due si aspettasse che mi sedessi li’ per scrivere. Pensavano che mi eccitassi immediatamente e che vederli senza poter partecipare, forre furore per me.
Lei mi guardava, è abituata a tanto, ma quella in imbarazzo sembra lei. Io avevo il mac a scudo, per me era più facile.
Io scrivo, vestita, e non sono sicura le piaccia, forse non capisce cosa sto facendo.
Cosa faccio? L’unica cosa che so’ fare in questo momento.. scrivo per il piacere di farlo e scrivo di piacere.
Lo bacia, lo bacia sulla bocca, sul collo, sul petto. E’ dolce lei. E’ giovane.
E poi lo prende di nuovo in bocca. Mi fissa negli occhi, sorride. Io ricambio lo sguardo e per fortuna so scrivere senza guardare la tastiera.
Lei cambia posizione e si spoglia completamente. Si stende accanto a lui, sempre bendato, steso, che fa fare piacere.
E’ ora.
Lei inizia a masturbarsi con la punta di lui, se lo mette dentro, si sente il rumore di quanto è bagnata, si sente il rumore mentre entra. Non lo avevo mai sentito. E’ bello. E’ un bel rumore.
Si muove indubbiamente bene. Le mani di lui sui fianchi, per darle il giusto ritmo.
E lei sempre sopra a scoparselo ed è lei che sta per venire.
Non so, ma non riesco a non sorridere, ma lei inarca la schiena, nel punto esatto della vita e gode in silenzio.
Ma ha subito ripreso a muoversi su di lui: e si sentiva il bagnato, il piacere, lungo la spina dorsale bianca, morbida. Ha il seno piccolo. Che sta tutto in bocca.
E’ piacevole un corpo femminile da vedere mentre fa l’amore: sinuoso, candido, definito, sudato e aperto.
Io ho freddo.. fa un po’ freddo qui, mentre scrivo e loro continuano nei loro giochi.
Lo sto vivendo come se fossi su una torre altissima e stessi vedendo tutto la li’.
Mi sento “fuori” e lontana, tutto ciò non è particolarmente eccitante per me in questo momento, ma spero almeno lo sia per loro.
Non si aspettavano che mi mettessi a scrivere in diretta ogni movimento sospiro goccia di piacere mano bocca e lingua.
Inizio a godere dei dettagli: e’ bello vederla da dietro che lo prende tutto, vedere come è aperta e come il suo culo si strige intorno a lui, mentre si muove.
Ma non c’e’ nemmeno un bicchiere di vino e i pop corn.
Il movimento dei suoi fianchi è armonioso, bello da vedere. Come una danza si sfrega su di lui e riprende il suo massaggio.
L’indicazione era di non toccare: non sto toccando. Ma sono così presa nel vedere e in questo scrivere che non ho voglia di fermarmi.
Ha ripreso il massaggio prima forte, ma poi di nuovo pianissimo.
La sua mano che gioca solo con la punta, attorciglia, accarezza, lecca, succhia.
E’ una professionista del sesso tantrico, può “massaggiare per ore”.
Nel frattempo probabilmente fa la lista della spesa e studia il cinese.
Ed è qui che lei mi prende per mano, mi bacia.
Mi tolgo il vestito. E qui ora il racconto non è più in diretta. Perché mi sono sdraiata con loro, ho leccato il loro piacere, ho toccato il loro essere insieme. Cercando di regalare il più possibile di me. Un piacere che questa sera è stato lontano dal mio corpo. Fori di me, dentro di loro.
Forse troppo controllata, stando bene, benissimo, ma attraverso queste scritte addosso sto meglio.
Direi buona notte, dalla cronaca in diretta di questa serata.
Direi buona notte, dalla cronaca in diretta di questa serata.
05 giovedì Mar 2015
Ho conosciuto il Doc ad una festa. Una di quelle particolarmente movimentate. Una di quelle dove mettersi in automobile per tornare a casa e’ impossibile.
Avevo ballato troppo, bevuto troppo, parlato troppo e quasi all’alba chi voleva restare ha trovato in posto per dormire.
Un letto a castello, le due mie amiche che dividevano il letto sotto. Io sul letto alto. Dormivo, vestita, o svestita.. Comunque con l’abito della festa.
Ci eravamo incrociati un paio di volte durante la serata, io e il Doc. Ci conosciamo di vista, ma mai rivolti due parole oltre al Ciao.
E me lo trovo nel letto.
“Quel dono” .. Di riconoscere i nostro simili, così raro nei maschi, in questo caso era sviluppato all’ennesima potenza. Davvero oltre ogni sensibilità sapeva riconoscere “la pelle per lui”. E quella sera aveva riconosciuto me.
Si e’ sdraiato accanto a me svegliandomi. Si e’ appoggiato a me, al mio culo, stretta dal seno. Forse una normale avrebbe urlato e lo avrebbe scacciato…ma sussurrava… Al mio orecchio esattamente il riflesso di me.
Sono bastati pochi minuti .. Per poi decidere di alzarci, tornare a casa insieme.. E iniziare una stagione di giochi.
Benvenuto Doc.
02 lunedì Mar 2015
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inMa non lo è.
Sveglia con la voglia di te. Ho sognato di averti dentro. Nella notte, contro il primo muro, il primo albero appartato della città. Ti ho sentito in fondo al mio corpo, come se fosse stato reale.
E ora: occhi aperti, mano dentro. Per arrivare nello stesso punto. E nella testa il tuo gusto, come se fossi qui, accanto a me.
Aspettami questa sera. Non posso stare senza la tua bocca ancora un giorno.
01 domenica Mar 2015
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inCosì ci hanno definiti. Malati simbiotici.
Senza sapere quanto hanno ragione.
Malati di noi, delle nostre labbra, della pelle su pelle. Di ogni pensiero che porta su strade che non percorreremo, strade che non immagineremo, strade che sono troppo per queste nostre vite.
Malati perché sfiorarci e’ sempre troppo poco e tenerci per i fianchi infinito, perché stiamo lontani fino a che mancano gli odori, i gusti e i pensieri di noi.
Simbiotici..perché tutto è reale quanto semplice, peche’ non sono mai servite parole, perché ad un certo punto abbiamo bisogno di guardarci negli occhi e crederci. Perché ci siamo sorpresi a scoprirci simili e non avere limiti e non porne l’uno all’altro.
Malati simbiotici: l’idea di noi da inventare in ogni parte della vita, da scopare e da far resistere.
Non voglio nessuna cura. Grazie.
01 domenica Mar 2015
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inNon ricordo il tuo odore, non ricordo la tua mano o la tua voce.
Anche se l’odore del tuo corpo e’ stato spalmato su di me, anche se la tua mano ha esplorato gran parte di me, anche se la tua voce mi ha chiesto di esaudire le tue voglie.
Non mi è rimasta la sensazione della tua pelle o il gusto di te.
Anche se la tua pelle era piacevole e ingoiarti facile.
Ma resterà l’idea di me nella tua mente, resterà la voglia di me ad ogni nuova parola scritta. Anche se su questo corpo hai lasciato un punto e virgola, che prelude solo al prossimo desiderio. Ma che potresti anche essere tu.
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Spesso un treno é un teatro mobile.
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L'innocenza non ha ombre
POSSIAMO RAGGIUNGERE OGNI SCOPO DALLA VITA, BASTA CAPIRE COME FARE E QUALI SONO I MEZZI PER FARLO....ASCOLTA TE STESSO,LA FELICITà è DENTRO TE...
Questa sono io.Un perfetto connubio tra passione ed amore. Certi frammenti di vita condivisa..lasciano solchi indelebili nella mente e nel cuore...diventano parte di te.
" Per sentire e sognare in pace, bisogna spegner la luce della ragione... almeno per un po'. "
La vita, l'universo e tutto quanto
Makh kai andreia
Verso la fine della guerra fredda (e pure calda) tra i sessi
Io non sono fatta per la vita. In me, tutto è incendio.
qualche spicchio di me: pensieri caotici in ordine sparso
Il Blog di Maddalena Costa
di perversioni e di altri formaggi